“Il turismo può essere la stella dello sviluppo della Grecia, un modello per il rilancio economico” di un Paese messo in ginocchio dalla crisi economica. A mettere l’industria del turismo al centro del rilancio ellenico è il premier socialista George Papandreou in un discorso agli imprenditori del settore. “La reputazione del nostro Paese viene rafforzata quando vengono mostrati i nostri monumenti”, afferma il primo ministro, sottolineando che la Grecia può diventare una delle dieci destinazioni migliori del mondo. Nel tentativo di richiamare turisti ed investitori, il governo ha abolito l’obbligo di visto per i non europei, attraendo, per la prima volta, visitatori in arrivo dalla Turchia, dalla Russia, dalla Cina e dall’India. Sono inoltre state ridotte le tariffe aeroportuali, i costi dei biglietti dei collegamenti via mare tra le isole e varata una serie di misure per attrarre gli investimenti stranieri. Misure che in qualche modo hanno portato i loro frutti, con le isole ioniche che a Pasqua hanno registato un aumento del 200% dei visitatori. Nonostante le dissestate finanze pubbliche, inoltre, Atene ospiterà le Paralimpiadi che dovrebbero portare circa 40.000 visitatori nelle due settimane di giugno. La speranza è che rinvigorire il turismo non solo aiuterà a creare posti di lavoro, ma migliorerà la percezione del Paese. “Se la Grecia entrasse nella lista delle dieci ‘best destinations’ del mondo, il settore potrebbe raggiungere il 20% del Pil e dare lavoro ad una persona su quattro – dichiara Andreas Andreadis, neo presidente dell’Associazione ellenica delle imprese turistiche – Diventerebbe davvero la locomotiva dell’economia”.