Sempre più persone scelgono la Puglia per le sue località termali (Margherita di Savoia, Santa Cesarea, Torre Canne e Castelnuovo della Daunia) in cui sono occupate 360 persone che, solo nel 2010, hanno accolto circa 50.000 turisti. Di termalismo e del valore aggiunto che può rappresentare per il turismo pugliese si è discusso oggi nel corso della presentazione dei risultati del progetto ‘Terme d’Italia. Promozione del sistema termale pugliese’ al quale sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore regionale al Turismo Silvia Godelli ed il presidente di Federterme Costanzo Jannotti Pecci. Dai risultati emergono sia la crescente richiesta del turismo cosiddetto wellness (legato al benessere psicofisico) praticato in particolare dal ‘curista’. Di questa tipologia di viaggiatore, il 39% sceglie la Puglia perché offre, accanto al termalismo, anche la possibilità di passeggiate, escursioni, sagre, degustazioni di prodotti e piatti tipici dell’enogastronomia pugliese. Per Godelli, “il turismo termale è solo un pezzetto di un progetto di rilancio di un segmento molto più ampio che è quello del benessere, del turismo culturale e naturalistico”. Ma da dove arrivano i turisti? Il 7,21% proviene da regioni del Nord, il 3,38% dal Centro, il 5,36% dal Sud, lo 0,43% dall’estero, il 51,75% da città della provincia in cui ha sede lo stabilimento termale ed il 31,8% da altre province della regione. Il 70% dei turisti sceglie le terme per curare una patologia o un disturbo, il 12% per trascorrere un periodo di benessere, il 18% per una funzione preventiva. Per Jannotti Pecci, sul fronte del turismo la “Puglia vive un momento felice”, essendo “l’unica regione italiana ad essere cresciuta a due cifre”. Ricordando che il ministero dell’Università e della ricerca ha da poco fatto ripartire “i corsi di medicina termale, finanziando però solo tre borse di studio in Italia”, il presidente di Federterme ha chiesto alla Regione Puglia, “magari l’anno prossimo, di fare altrettanto”.