Firenze chiama la Cina. Dell’intenzione si è fatto interprete il presidente della Fondazione Palazzo Strozzi, Lorenzo Bini Smaghi, spiegando una delle strategie per il futuro del Palazzo che avrà un’attenzione particolare per i visitatori cinesi, destinati a crescere significativamente nei prossimi anni. “E’ in corso – ha sottolineato – una battaglia globale per attrarre i flussi di visitatori provenienti dai paesi emergenti e in particolare dalla Cina dove esiste un potenziale enorme e dove noi andremo a cercare nuovo pubblico”. Già a partire dalla prossima mostra in calendario, guide e didascalie saranno disponibili anche in cinese mentre, come ha specificato il direttore, James Bradburne, il prossimo 16 giugno la Fondazione sarà a Pechino per presentare e distribuire il ‘passaporto’, ovvero una guida informativa per esplorare la città di Firenze, in versione cinese. “Vogliamo che Palazzo Strozzi e la città di Firenze siano pronte ad offrire il meglio dell’accoglienza per gli ospiti cinesi” ha dichiarato Bradburne. Oggi, secondo i dati contenuti nel report annuale della Fondazione, i visitatori cinesi rappresentano il 2% del pubblico internazionale di Palazzo Strozzi ma in futuro il numero è destinato a crescere sensibilmente, visto che il bacino potenziale è costituito da oltre un miliardo di persone. Per questo motivo, è stato spiegato, uno degli elementi portanti del piano strategico triennale della Fondazione è “allestire mostre di richiamo per un turismo internazionale di alto livello e in particolare proveniente dai paesi emergenti, come la Cina”.