A 30 anni si è ancora giovani ma si può vantare già una certa esperienza che ti fa muovere con più sicurezza nel mondo, specie se ne hai conosciuto una parte importante quando non lo faceva nessuno. Chinasia ha soffiato ieri sera a Roma sulle sue prime trenta candeline; in prima fila c’erano Laura Grassi (nella fotografia con la squadra di Chinasia, la prima partendo da destra, ndr), il suo staff e la memoria del fondatore del tour operator, Giancarlo Monaco, e del suo ispiratore Giorgio Zucchetti, professore che ideò l’Associazione Italia-Cina. A festeggiare un traguardo così importante, un centinaio di amici suddivisi in agenzie top, compagnie aeree che collaborano sulla destinazione, l’Ufficio nazionale del Turismo Cinese e vari partner dal riconosciuto valore.

 “Fu proprio da un incontro aereo tra Monaco e Zucchetti sulla tratta Hong Kong-Roma che iniziò tutto – ricorda Laura Grassi, amministratore unico di Chinasia Tour Operator – L’idea di trasformare i viaggi studio o quelli in forma di delegazione in viaggi turistici di gruppo nacque in volo”. Dal cielo alla terra, la fondazione di Chinasia risale all’8 settembre 1988. “L’8 in Cina è un numero beneagurante, dipende da come si pronuncia – spiega Grassi, che torna indietro con i ricordi – Il Gigante Asiatico aveva iniziato ad aprire le porte nel 1980, per cui agli inizi degli anni ’90 cominciò la fase del business e l’ascesa economica che avrebbero portato la Cina tra i grandi protagonisti del mondo”.

Intuizione di Giancarlo Monaco, anche in questo visionario, fu di non aggiungere prodotto, ma di approfondirlo di più nell’ottica di una sempre maggiore specializzazione. “Monaco è stato un pioniere in Italia della Cina, vero e proprio foglio bianco su cui abbiamo iniziato a scrivere il turismo targato Chinasia – afferma Grassi – Gli inizi hanno visto una clientela motivata più culturalmente che politicamente e si faceva un vero e proprio briefing prima delle partenze, perché avviarsi in Cina era sempre un’avventura, per quanto studiata e organizzata. Oggi è diverso perché il Paese è cambiato, aprendosi all’Occidente. C’è, per esempio, più possibilità di turismo individuale, anche se prevale il turismo di gruppo a causa della capacità di spesa richiesta”.

Ribadita, inoltre, l’importanza di volare con la compagnia di bandiera: “La distanza è un chiaro motivo, visto che già il volo diretto dall’Italia impiega 10 ore per Pechino, 12 per Shanghai e 14 per Hong Kong. In presenza di cambi da fare, il tempo si allungherebbe troppo – commenta Grassi – Altro motivo è poi la facilità di viaggiare nelle tratte interne, quasi gratuite se ci si sposta con Air China”. Intanto, dal 2015 ad oggi, Chinasia ha messo a segno una crescita del 20% di fatturato con un importante contributo del Centro-Nord che si affianca a quello di Sicilia e Sardegna, isole molto interessate alla destinazione asiatica. L’anno scorso sono stati 1.500 i passeggeri portati in Cina dal tour operator romano, che opera grazie alla preziosa intermediazione delle agenzie di viaggi.

Per quanto riguarda gli itinerari prediletti, “c’è principalmente la Cina basilare, quindi le grandi città, specie per chi è alla sua prima esperienza di viaggio, poi si scelgono itinerari più specializzati quali ‘La luna nel lago’, che tratta il territorio dello Yunnan, ‘La via della seta’, ‘La terra dei lama’, che riguarda il Tibet. Quando Giancarlo Monaco tastò per la prima volta la diversità e le immense opportunità della Cina, subito se ne innamorò e decise che l’avrebbe fatta conoscere in Italia”. Oggi a far continuare quel sogno lungo 30 anni c’è un piccolo universo femminile, uno staff familiare guidato da Laura Grassi che fa vivere e rivivere la Cina ispirandosi al suo indimenticabile fondatore.