Egitto perde, Dubai guadagna: è questa l’equazione più o meno matematica dello spostamento di turisti che, in sostituzione della Terra dei faraoni precipitata nel caos politico e sociale, scelgono le spiagge all’ombra del grattacielo più alto del mondo. Le prenotazioni negli alberghi sono salite del 20% a Dubai, sostengono gli operatori turistici, ed il tasso di occupazione delle stanze negli alberghi oscilla tra il 96 ed il 97% da una settimana a questa parte. L’economia egiziana dipende significativamente dal settore turistico che contribuisce al Pil nazionale per l’11%. Nove miliardi di dollari e 12,5 milioni di turisti nel 2009 si stanno virtualmente spostando in massa verso gli Emirati Arabi Uniti (Eau) che offrono, oltre a sole ed atmosfere mediorientali, sicurezza e stabilità. “Stiamo ricevendo molte richieste dagli operatori europei per voli charter perché, bloccati i viaggi in Egitto, vengono proposte destinazioni alternative ai clienti che avevano già prenotato”, spiega il direttore generale dell’Autorità per il turismo di Abu Dhabi Mubarak Al Muhairi. Gli Eau sembrano gettonatissimi. Anche la capitale emiratina sta risentendo positivamente dell’inaspettato extraflusso di turisti e proprio ieri ha annunciato che l’obiettivo 2011 è il raggiungimento di 2 milioni di visitatori. L’anno scorso se ne erano registrati 1,8.