Polemica a distanza tra l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e l’omologo di Ntv Giuseppe Sciarrone sulle regole del trasporto ferroviario. “Facciamo come nel mercato aereo: per accedere alla rete un nuovo operatore deve avere il certificato di sicurezza, che è condizione per avere la licenza e chiedere gli slot, cioè le tracce”, ha detto Moretti. Richiamando inoltre “la discussione sul Pir» (il progetto informativo di rete che regola l’accesso delle imprese all’infrastruttura pubblica), con i privati che accusano Rfi (Rete ferroviaria italiana, la controllata di Fs per l’infrastruttura) di aver cambiato le regole in corsa, Moretti ha sottolineato che “c’è chi vuole le tracce senza avere la certezza di avere il certificato di sicurezza. Questo accade solo in Italia”. Anche Ntv (Nuovo Trasporto Viaggiatori, l’operatore privato che farà concorrenza a Fs sull’alta velocità) “ha contestato il Pir, ma Ntv non sarebbe neanche esistita perché prima avrebbe dovuto avere il certificato di sicurezza”, ha aggiunto Moretti. Secondo l’amministratore delegato di Ferrovie, “la cosa straordinaria è che chi in Italia contesta il Pir sono le imprese che fanno capo a Db (le ferrovie tedesche), Sbb (ferrovie svizzere) ed Obb (austriache) che contestano ciò che invece accettano in casa propria, cioè il certificato di sicurezza presentato all’atto di presentare le tracce. Rfi – ha spiegato Moretti – ha cercato solo di applicare quello che si fa in Germania e questa contraddizione deve essere risolta. Se si va verso un’unica regolamentazione europea bisogna che ci sia un’omogeneità delle regole. È straordinario che qualcuno nel proprio Paese abbia una certa struttura di progetto informativo per l’accesso alla rete e poi contesti in altri Paesi quello che gli altri cercano di applicare in maniera omogenea. Per il resto – ha proseguito Moretti – Rfi ha proceduto nell’assoluto rispetto della legge e ha fatto consultazioni”, per eventuali osservazioni da parte degli operatori, “le ha concluse ed ora, in piena autonomia, le ha trasmesse all’ufficio regolamentazione servizi ferroviari che ora si esprimerà nel merito”. Insomma, Moretti ha auspicato che si faccia il Pir alla stessa maniera, ed unico a livello europeo, perché “con una sorgente europea e 27 applicazioni si creano 27 barriere. È scandaloso, né la politica né i regolatori nazionali lo dicono”. Pronta la puntualizzazione di Sciarrone: “Ntv opera nel pieno rispetto delle regole e queste non possono essere cambiate in corsa. Abbiamo fatto solo tutto quello che le leggi ci consentono di fare e le leggi le fa il Parlamento ed i decreti li fanno i ministeri e non le Ferrovie. Che qualcuno voglia cambiare le regole, posso capirlo. Ma Ntv è nel pieno diritto di effettuare il servizio e tutto il resto sono chiacchiere da bar che noi non facciamo”, ha proseguito Sciarrone che ha evidenziato come un Pir, il prospetto informativo di rete, basato su nuove regole, possa ”valere solo per il futuro e non certo per il passato. Non si cambiano le regole in corsa e siamo assolutamente confidenti della logicità delle azioni di Rfi e delle decisioni dell’Ursf”. Inoltre, commentando le affermazioni di Moretti secondo le quali Rfi ha preso come riferimento il modello tedesco, ”il modello degli altri – ha commentato Sciarrone – o lo si prende o non lo si prende. Non si prende solo ciò che fa piacere”.