“L’incertezza sulle concessioni demaniali marittime rischia di ripercuotersi negativamente sui consumatori, con aumenti dei prezzi imposti dagli stabilimenti balneari”. Questo il pensiero dell’Adoc espresso a margine della manifestazione dei balneari di questa mattina. L’assenza di certezze sulle concessioni demaniali marittime, sottolinea Carlo Pileri, il presidente dell’associazione dei consumatori, “rischia di gravare sui consumatori che potrebbero vedere aumentati i prezzi dei servizi forniti dagli stabilimenti balneari”. Pertanto, sottolinea Pileri, “occorrono regole chiare e fisse sulle concessioni; l’indeterminatezza può spingere i titolari degli stabilimenti a imporre prezzi più alti ai bagnanti per recuperare eventuali future perdite. Un rincaro dei costi potrebbe essere inoltre determinato dall’applicazione della tassa di soggiorno prevista per Ostia. Il contributo comporterà un crollo della clientela non romana pari al 15-20% ed un probabile aumento delle tariffe per sostenere le perdite”. Ad ogni modo, gli ‘sceriffi’ dell’Adoc, si legge nella nota, effettueranno dal primo maggio controlli a campione negli stabilimenti per verificare sia le tariffe attuate che le modalità d’applicazione della tassa. Ancora oggi, difatti, denuncia l’Adoc, “risulta di difficile comprensione il modo di riscossione della tassa, del valore di un euro, che verrà imposta ai non residenti che accedono agli stabilimenti di Ostia. Infine, rimane ancora in sospeso la questione dell’accesso alla spiaggia che dovrebbe essere libero secondo le previsioni della Finanziaria del 2007, ma che spesso e volentieri viene fatto pagare, magari inserito nel costo d’affitto di ombrelloni e lettini”. Una sorta di tassa occulta, sottolinea l’associazione dei consumatori, “che scontenta gli italiani che intendono accedere alla battigia senza pagare. E nel Lazio, proprio sull’arenile di Ostia, solo il 20% delle spiagge prevede l’accesso libero. Al contrario, il numero di spiagge libere deve essere congruo e garantito. Tra contributi, divieti d’accesso e costi proibitivi (in media una famiglia ha speso l’anno scorso quasi 100 euro per una giornata al mare), i turisti ed i non residenti potranno vedere il mare di Roma solo in cartolina”.