Se ne è andato uno degli ultimi signori del turismo. Anzi, un Signore, perché Franco Naldi era una di quelle persone che meritano la lettera maiuscola. E non ce ne sono tante.
Franco (a sinistra, nella foto con Angelo De Negri) se ne è andato l’ultimo sabato di primavera nella sua Napoli, all’età di 81 anni, in silenzio e in maniera discreta, secondo lo stile che di sé ci aveva abituato a conoscere. Un Signore tanto discreto che, per conoscere la sua vera età, mistero per tutti noi, abbiamo dovuto aspettare il momento successivo a quello del suo ultimo respiro.
Sessanta anni nel turismo da protagonista, dai primi due anni nel settore marittimo di Gastaldi, ed era il 1946, per legare poi i suoi successivi 30 anni a Costa Crociere. Lasciata la grande casa genovese, Naldi prestò la sua preziosa collaborazione per dieci anni alla Chiariva, prima della tappa finale di una carriera entusiasmante nel tour operating, a I Viaggi dell’Airone. Il suo ultimo scalo è stata alla BMT, la Borsa Mediterranea del Turismo che lo ha visto fra gli elementi fondamentali per la nascita della stessa fiera napoletana. Lo staff della Progecta ha saputo apprezzare la certosina pazienza con la quale appuntava elenchi di espositori e di visitatori (invariabilmente a mano, mai volle un computer), curava le loro sistemazioni in hotel, cercando di soddisfare tutte le richieste, anche le più strane. Mai un cenno di stanchezza, mai si tirò indietro. In tanti anni alla Progecta, forse solo un’arrabbiatura che, proprio perché non abituati, tutti noi abbiamo sempre ricordato con divertimento, prendendo in giro noi stessi, capaci di far arrabbiare anche quel sant’uomo di Franco Naldi! In fondo lui era il nostro mito e il suo era un consiglio di vita: arrabbiarsi, specie sul lavoro, non serve a niente, certamente non ti risolve il problema.
Quando se ne va un amico, in occasione come queste, gli si augura sovente che la terra gli sia lieve. Ma conoscendo la passione che Franco metteva nel suo lavoro, vien da pensare che quella stessa terra sia stata oggetto di semina costante da parte sua e che oggi tocca a chi ne ha seguito gli insegnamenti, saperne cogliere i frutti.