Gianfranco Battisti, l’ad e direttore generale di gruppo FS Italiane, ha festeggiato il successo dei primi dieci anni dell’Alta Velocità, ringraziando con calore “le ferroviere e i ferrovieri, quelli che tutti i giorni sono in campo per questa straordinaria azienda, e hanno dato un contributo fondamentale a questa nostra avventura coraggiosa”.
E poi con lo stesso slancio “da parte di noi tutti ferrovieri” ha ringraziato il pubblico, i 350 milioni di passeggeri che in 10 anni hanno viaggiato sulle Frecce. Un attimo prima di annunciare che il gruppo si prepara a chiudere il 2019 con 600 milioni di utili, in progresso dell’8%, che verranno in buona parte dedicati all’upgrading del trasporto pendolare.

Poi per la platea gremita nella grande rimessa dello Scalo San Lorenzo, a fianco di un paio di Frecce, Massimo Giletti ha ritmato gli interventi del presidente di FS Italiane Gianluigi Castelli, della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, della ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli. Assente il premier Giuseppe Conte impegnato in un consiglio dei ministri straordinario.

standing ovation del pubblico per le ferroviere e i ferrovieriGrande avventura, grandi numeri
Gianfranco Battisti ha snocciolato con orgoglio i numeri e le storie di una avventura “che ha cambiato la storia del Paese, l’economia e lo stile di vita degli italiani con un importante impatto sociale e ambientale”, e un grande impulso all’evoluzione tecnologica «con eccellenze e picchi di innovazione che il mondo intero ci invidia». L’Alta Velocità è anche l’avventura che per la prima volta proprio in Italia ha messo in competizione il treno con l’aereo, «conquistando alle Frecce il 70% del traffico sulla tratta strategica Roma-Milano”.
Dunque i numeri dell’Alta Velocità: in dieci anni le Frecce hanno impedito la produzione 20 milioni di tonnellate di CO2 sottraendo traffico al trasporto su gomma e in aereo – ‘nel 2060 saranno 80 milioni’, ha promesso Battisti – hanno percorso 380 milioni di chilometri collegando oltre 80 città nel 2019, con una flotta di 144 macchine, inclusi i primi 50 Frecciarossa 1000, cui se ne aggiungono presto altri 14: il primo treno alta velocità con certificazione di impatto ambientale, costruito con materiali riciclabili quasi al 100%.

In questi anni cinque nuove stazioni progettate da grandi architetti sono divenute vere attrazioni turistiche, e hanno rivalutato di almeno il 10% il patrimonio immobiliare circostante. E ancora: 500mila posti di lavoro sono stati creati dall’AV tra il 1998 e il 2018.
Non solo, il Gruppo FS Italiane sta esportando nel mondo il modello’ della sua AV e la tecnologia che mette in campo: in Gran Bretagna dall’8 dicembre la controllata Trenitalia UK gestirà gli InterCity da Londra a Glasgow/Edimburgo, la più trafficata linea britannica. E nel 2020 il consorzio Ilsa, tra Trenitalia e Air Nostrum, sarà il primo primo operatore privato sul mercato spagnolo, con l’AV su tre linee da Madrid. In Francia sono in corso i test dell’alta velocità Milano – Parigi con il Frecciarossa 1000. In Thailandia il Gruppo FS Italiane realizzerà e gestirà l’High Speed Rail Linking 3 Airports, tra i tre principali aeroporti del Paese.
Ma ancora prima in Italia i 32 miliardi di investimenti per l’AV hanno fatto crescere il Pil nazionale a una media dello 0,15% l’anno dal 1998 e il 2018. E infine il siparietto calcistico, seguitissimo, tra Massimo Giletti e Giuseppe Marotta, il presidente dell’Inter, del quale club il Gruppo FS italiane, è uno degli sponsor. «E poi per le trasferte – dice Marotta – il treno è perfetto, ritrovi i tifosi alla stazione che attendono a centinaia, è una cosa bellissima ”.                                                                                               Marina Firrao